
Il titolo di questo post può sembrare una provocazione. Si può davvero paragonare l’uomo che ha inventato il settore dell’auto elettrica, introdotto i razzi riutilizzabili nella corsa allo spazio, lanciato una serie di interfacce neurali che rasentano la magia come quelle di Neuralink alla tipa che si è fatta un sacco di selfie e ha sposato Fedez? Secondo noi in realtà sì, per ragioni che non sono ovvie a prima vista.
Innanzitutto sarebbe molto riduttivo parlare di Chiara Ferragni in questo modo, lei è stata infinitamente di più di una vanesia che ci inondava di propri selfie. I selfie di Chiara Ferragni erano solo un mezzo per realizzare il suo più grande prodotto, ovvero il mito di se stessa, della sua vita stupenda da desiderare e imitare. L’imprenditrice Chiara Ferragni ha venduto questo prodotto su scala industriale: messaggi promozionali, prodotti con marchio proprio, pubblicità tradizionali. Chiara Ferragni è stata una geniale imprenditrice della propria immagine pubblica.
Elon Musk sulla carta produce auto, razzi, connettività, cose tangibili. Ma le aziende di Elon Musk, spesso messe insieme a Google, Apple, Facebook e Amazon o Microsoft in realtà se ne distaccano in modo sostanziale.
Le quotazioni di borsa di Apple dipendono da quanti dispositivi vende. Se le vendite sono superiori, o inferiori alle aspettative, il titolo viene premiato o punito. Facebook e Google fanno qualcosa di simile con la pubblicità online. Microsoft deve vendere licenze software e servizi cloud, Amazon deve proprio vendere prodotti fisici, spedirli e farli arrivare a casa, oppure fornire i propri servizi cloud (un business incredibilmente redditizio). Il legame con questi fondamentali di mercato è sempre stato chiaro.
Nel caso delle aziende di Elon Musk la scommessa dei mercati è leggermente diversa. Nel 2023, l’anno migliore per Tesla, il produttore di auto elettriche ha venduto 1,8 milioni di autoveicoli. Il gruppo General Motors 6,2 milioni di autoveicoli. Sapete quanto capitalizza in borsa General Motors attualmente? 48 miliardi di dollari. Tesla invece capitalizza 1112 miliardi di dollari. Tesla capitalizza 23 volte General Motors, pur vendendo un quarto dei suoi veicoli. Volendo dividere la capitalizzazione di borsa per i veicoli venduti, potremmo dire che la borsa valuta ogni Tesla venduta quanto 100 veicoli General Motors venduti.
La borsa azionaria non è folle: semplicemente ritiene le prospettive di crescita, la visione di business di Tesla, la capacità futura di generare soldi con le auto che si pilotano da sole, i robotaxi, l’intelligenza artificiale etc. come 100 volte più importante di quella di un costruttore di auto tradizionale. Dietro questo premio, c’è la capacità di Elon Musk di vendere il Futuro, di convincere gli investitori che la sua visione è quella giusta per il futuro, che investendo con lui si faranno cose incredibili, dal acchiappare razzi grandi come un palazzo al volo con delle bacchette di metallo fino a pilotare fluidamente un cursore sullo schermo con il pensiero. Tutti questi sarebbero stati però solo numeri di circo se non ci fosse dietro la capacità di convincere dipendenti, investitori, il mercato della propria visione del futuro. Allo stesso modo Chiara Ferragni aveva convinto milioni di follower i più grandi marchi del settore della moda che quello che faceva lei era la cosa cool che tutti avrebbero voluto essere e avere. Non era il suo essere una bella ragazza, il suo essere sposata con Fedez, i loro figli stupendi, il loro attico, la sua borsetta, il matrimonio in Sicilia…erano tutte queste inestricabilmente legate insieme.
Elon Musk ha 217 milioni di followers su Twitter/X. Chiara Ferragni ne aveva anche lei milioni. Ma non sono due influencer per via dei follower che hanno, al contrario: hanno così tanti follower perché sono influencer, possiedono l’innata capacità di influenzare le persone intorno a loro.
Musk ogni tanto dice “questo è il futuro” e lo persegue con cieca determinazione e convince il mondo intero a seguirlo. Da inguardabili emuli elettrici e moderni della Fiat Multipla come il Cybertruck, fino alla fregola di andare su un pianeta, Marte, ancora sfortunatamente privo di atmosfera: magari ipotizza di fare come il Gerarca Barbagli di “Fascisti su Marte”, e riuscire a respirare con la sola forza della propria maschia volontà. Musk ha capacità di influenzare persone, che lo seguono, e lo rendono ricco oltre ogni immaginazione. Ma la capacità di influenzare precede i soldi, come precede i follower, precede persino il successo aziendale, perché diventa capacità di ispirare i tuoi dipendenti, quelli che realmente porteranno a casa il risultato. E di convincere gli investitori, che sono poi quelli che ti daranno il capitale.
Ultimamente Musk – come tutti sapete – si è lanciato in una crociata ideologica e politica contro il mondo cosiddetto woke, dove lui con questa parola intende più o meno tutto quello a sinistra del MAGA di Trump e dell’AfD. Musk sembra essersi tuffato anima e corpo in questa missione. Sembra assurdo credere che fino all’attentato subito da Trump a Butler nel Luglio 2024 Musk non aveva ancora nemmeno fatto ufficialmente endorsement. Sono passati a malapena sei mesi, adesso i due sembrano inscindibili. In questa fase storica, Elon Musk sembra diventato pericolosissimo, e in molti si chiedono se e come sia possibile sconfiggerlo politicamente.
Qui ci sono due strade. Se pensiamo che l’uomo più ricco del mondo, l’uomo con più tecnologia del mondo, riesce a controllare direttamente l’uomo più potente del mondo, l’inquilino della Casa Bianca noi che possibilità abbiamo? Nessuna, noi abbiamo già perso.
Se invece consideriamo come la capacità di influenzare, di vendere il prodotto futuro sia centrale per Elon Musk abbiamo ancora una speranza contro di lui, perché ci siamo liberati in qualche modo di Chiara Ferragni, o almeno della sua immagine pubblica.
L’influencer ha un fondo di narcisismo patologico. Ama vedere il suo potere specchiarsi nella capacità di spingere gli altri a fare quello che vuole, ha un bisogno patologico di essere amato e idolatrato. Quindi ama i riflettori, ama talmente tanto i riflettori da volerli saturare, da voler essere ovunque.
Come sa chiunque abbia mai visto un palco da vicino, i riflettori non si limitano a illuminare, sono talmente forti da bruciare chi si trattiene troppo a lungo sotto di loro. L’influencer tende a saturare ogni spazio disponibile, a lanciarsi in interviste fiume da 8 ore come ha fatto Musk da Lex Friedman, l’influencer si trova sempre più in balia del suo narcisismo. Quando è così, l’influencer è in una fase terminale della propria esposizione pubblica, è come la falena che si avvicina alla candela, e non sa che ne verrà bruciata e consumata.
L’influencer è ovunque, finché di colpo non è da nessuna parte. Tutti lo seguono, finché nessuno più lo fa. L’onnipresenza è la fase finale del ciclo di vita dell’influencer, perché perde lo strumento principale della sua attività, non l’attenzione o la ribalta pubblica (quella semmai è uno strumento), ma la sua capacità di influenzare. La perde proprio perché si espone troppo, perché si avvicina troppo alla fiammella.
Musk sembra onnipotente. Ma Musk è l’uomo più ricco del mondo essenzialmente per le azioni di Tesla. Tesla è sempre stata la sua cassaforte. Tesla perde quote di mercato per due motivi. Il primo è la presenza di produttori cinesi sempre più aggressivi, con tecnologia propria e di primo livello, tipo Byd. Il secondo – che inizia da pochissimo a mostrare i suoi effetti – è il fatto che i consumatori progressisti (una buona fetta del pubblico delle auto elettriche) ha iniziato a snobbare Tesla. Le vendite in Europa sono letteralmente precipitate di recente. Questo non sarebbe un problema, se non fosse per le quotazioni azionarie del titolo Tesla, quotazioni da cui ha tratto la sua spropositata ricchezza. Se cade Tesla, la sua ricchezza sarebbe sempre colossale, ma non più la maggiore del mondo.
Andiamo al livello politico. Musk sembra potentissimo. Ma il credito che ha comprato con Donald Trump non è una cambiale in bianco. Trump ha 78 anni, e ragionevolmente non potrà correre per un altro mandato. Musk non ha nemmeno un ministero formale, ha solo un incarico a tempo. Se Trump decidesse di averne abbastanza di lui, Musk cosa può fare? A chi può rivolgersi? Musk in questo caso si troverebbe con Twitter/X in perdita cronica, avrebbe sempre SpaceX, Starlink, Neuralink e altra aziende non quotate in borsa. Resterebbe un uomo molto ricco e potente, ma senza questa capacità sovraumana di fare danni. Anche la Ferragni è ancora una donna molto facoltosa e in vista, pur dopo aver perso il suo potere sovraumano di influenzare con la propria immagine .
Musk potrebbe presto smettere di venderci il futuro, o noi potremmo decidere presto di comprarlo altrove. E’ lodevole cercare di raggiungere pianeti lontani, ma se cerchi di compiere questa impresa mentre metà del pianeta ti dice “ecco, vattene al diavolo su Marte e non tornare più”, probabilmente stai sbagliando qualcosa. Non sappiamo dove lo porterà il viaggio che ha intrapreso nell’Ottobre 2022, quando acquistò Twitter. Per ora sembra un viaggio verso una destinazione molto lontana e ancora senza ritorno.